Le collezioni didattiche

I mille aspetti della didattica al museo: conoscere l’antico attraverso le collezioni Ongaro e Lazzarini

Un’apposita sezione del museo è destinata a custodire le collezioni didattiche. Si tratta principalmente di due raccolte donate rispettivamente da Massimiliano Ongaro e da Lorenzo Lazzarini. Alcuni spazi inoltre accolgono piccole esposizioni didattiche temporanee, derivanti solitamente da lavori di tesi. La principale è quella dedicata ai pigmenti inorganici, utilizzati nella tecnica dell’affresco. Nonostante siano diverse dalle collezioni solitamente presenti nei musei archeologici, tutte hanno trovato collocazione in questo museo archeologico universitario per il loro alto valore educativo.

La collezione Ongaro

Nella parete attrezzata rivolta verso l’impluvium è esposta la donazione di dieci calchi minoici che furono acquisiti da Massimiliano Ongaro nel 1915 durante una missione a Creta per conto del governo italiano.

La raccolta include calchi di celebri reperti provenienti dagli scavi di inizio Novecento a Creta. In particolare, le due statuine della “dea dei serpenti” e il rhyton (vaso rituale) a testa di toro (1550-1500 a.C.) provengono da Cnosso. Da Festo viene il calco del famoso disco noto proprio come disco di Festo (fine XVII secolo a.C.), dal palazzo di Haghia Triada derivano il rhyton con scene di lotta, quello a forma di uovo di struzzo noto come “dei mietitori” e il bicchiere detto “del principe” (1550-1500 a.C.). Chiude la raccolta una statuetta di devoto del XVI secolo a.C., rinvenuta casualmente a Tylissos.

La collezione Lazzarini

Nel 2008, Lorenzo Lazzarini, al tempo professore e direttore del LAMA (Laboratorio di Analisi dei Marmi Antichi) presso lo IUAV di Venezia, donò al Museo una collezione di campioni di marmi e pietre usati in epoca classica per la statuaria e le decorazioni architettoniche.

Il marmo decorativo, diffuso nel mondo romano dalla metà del I secolo a.C., assunse un’importanza economica significativa durante l’età imperiale. Tuttavia, dalla tarda antichità al Medioevo, molti rivestimenti marmorei vennero smantellati e riutilizzati  per costruire nuovi edifici civili e religiosi.

Gli esemplari della collezione, raccolti direttamente da Lazzarini nei siti di estrazione antichi o in cave moderne della stessa area, testimoniano i progressi nello studio di questi materiali lapidei, frutto dell’integrazione di tecniche e approcci multidisciplinari.

Lazzarini ha, inoltre, donato un piccolo gruppo di monete antiche, tra cui esemplari magnogreci, romani, tardoantichi e altomedievali, ora esposti accanto ai campioni.

MUSEO DI SCIENZE ARCHEOLOGICHE E D'ARTE

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