Le collezioni Venete

Reperti dai centri di Este e Padova: l’eredità dei Veneti antichi

Le salette 5 e 7 ospitano la sezione dedicata ai Veneti antichi, con reperti provenienti dai centri di Este e Padova, testimoni dell’alto livello raggiunto dalle produzioni di questa popolazione dell’età del Ferro.

La saletta 5 è dedicata alle produzioni di Este, databili tra l’VIII e il I secolo a.C. in gran parte provenienti da vecchi ritrovamenti della necropoli di Morlungo, in deposito a questo museo dal Museo Nazionale Atestino di Este (Padova).

Tra i reperti più antichi spicca un vaso a forma di stivale (n. 3), rinvenuto nella necropoli di Morlungo. Questo tipo di vaso sembrerebbe associato a tombe femminili di alto rango, ma non mancano esempi di utilizzo in sepolture di coppia.

Tra le altre forme riferibili a questa fase più antica vi sono coppe, ciotole, tazze, olle e bicchieri, ma anche un vaso che riprende la foggia delle situle in bronzo (n. 1), emblema dell’artigianato atestino e spesso utilizzate come urna cineraria. Potrete vedere anche un calco in gesso, probabilmente realizzato proprio per questo museo, dell’esemplare più famoso della cosiddetta arte delle situle, la situla Benvenuti (625 a.C.) la quale, per la ricchezza delle scene narrative sulle sua superficie, fu definita da Giulia Fogolari, una delle massime studiose di questa manifestazione artistica, “il poema epico delle genti venete”.

Di seguito, alcune delle ceramiche esposte, rinvenute sempre nella necropoli di Morlungo, presentano una decorazione a fasce rosse e nere e appartengono a produzioni tipiche dei secoli VI e V a.C.

La classe delle ceramiche grigie, caratterizzata invece da reinterpretazioni di forme etrusco-padane e greche, rappresenta l’ultima fase della produzione ceramica dei Veneti antichi fino al periodo della romanizzazione (II- I sec. a.C.). Usata sia in contesti abitativi che sacri e funerari, la ceramica grigia è attestata in tutti i maggiori centri protostorici veneti.

Accanto ai vasi, inoltre, altri elementi rimandano alla vita quotidiana dei Veneti antichi: un coltello e un’ascia ad alette in bronzo richiamano la caccia e l’approvvigionamento di legname; mentre rocchetti e fusaiole in terracotta utilizzati per la filatura sono tipicamente associati alla sfera femminile.

Chiude la rassegna una stipe di provenienza incerta, composta da vari vasi, anche miniaturistici, che è attribuibile ad un contesto votivo.

Nella saletta 7, sono invece esposti reperti provenienti dalle necropoli venete di Padova. In particolare sono in deposito al museo, dalla Soprintendenza, alcuni degli oggetti rinvenuti nella necropoli del Centro Universitario Sportivo “Piovego”. Attiva tra il VI e il IV secolo a.C., questa area di sepoltura, sistematicamente studiata dall’Università di Padova, ha contribuito fattivamente al progresso delle ricerche di archeologia funeraria sugli antichi Veneti di Padova.

Volgendo lo sguardo alla parete laterale della sala incontrerete la stele funeraria Loredan II, una lastra in calcare dei Colli Berici (IV-III secolo a.C.) pertinente ad altra necropoli, più settentrionale, della città. Essa è decorata con un bassorilievo raffigurante un guerriero a cavallo in movimento verso destra, simbolo del viaggio verso l’Aldilà.

MUSEO DI SCIENZE ARCHEOLOGICHE E D'ARTE

Palazzo Liviano – Dipartimento dei Beni Culturali
piazza Capitaniato, 7 – 35139 Padova
Tel.: +39 049 8274611
Mail: museo.archeologia@unipd.it